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In questi giorni si sta registrando in Italia un boom di chiamate telefoniche con finte proposte di lavoro da parte di sedicenti aziende. I malintenzionati, sfruttando tecniche sofisticate di ingegneria sociale e nello specifico di callback phishing, contattano telefonicamente le vittime affermando falsamente di aver ricevuto il loro curriculum vitae, invitandole poi a proseguire la conversazione tramite WhatsApp.

L’obiettivo ultimo di questa pratica fraudolenta è sottrarre dati personali sensibili o denaro. Molti sono anche gli utenti che hanno segnalato i tentativi di truffa su X pubblicando gli screen delle chiamate ricevute:

Come avviene la truffa

Questo tipo di truffe avvengono principalmente tramite telefono o email e richiedono alla possibile vittima di compiere delle azioni di ricontatto, dimostrando così un forte interesse. Distinguiamo tre fasi principali:

  1. Fase iniziale (contatto telefonico o email)
    La potenziale vittima riceve una chiamata proveniente da un numero italiano (prefisso +39). Durante la telefonata, una voce preregistrata comunica: «Abbiamo ricevuto il suo curriculum», proponendo di continuare la comunicazione tramite l’applicazione WhatsApp.
  2. Fase intermedia (interazione tramite WhatsApp)
    Una volta instaurato il contatto tramite WhatsApp, il truffatore si presenta come rappresentante di una società o di un’agenzia di selezione del personale. In questa fase, con modi apparentemente professionali, la vittima viene indotta a compilare moduli, inviare documentazione personale o aprire link sospetti, con la falsa promessa di formalizzare la candidatura o partecipare a corsi di formazione.
  3. Fase finale (richieste economiche)
    In alcuni casi, al soggetto viene richiesto il pagamento anticipato per presunti corsi formativi, materiali lavorativi o spese amministrative legate alla falsa candidatura. Una volta ricevuti il denaro o i dati personali richiesti, i truffatori interrompono immediatamente qualsiasi contatto, lasciando la vittima in condizioni di perdita economica e vulnerabilità per l’uso improprio delle informazioni personali.

 

Callback phishing

Andiamo nel dettaglio del callback phishing, una modalità avanzata di attacco informatico, in cui i criminali inviano comunicazioni ingannevoli, tramite email o telefonate, con lo scopo di indurre la vittima a ricontattarli attraverso numeri telefonici forniti dagli stessi truffatori. Al momento della chiamata, attraverso tecniche di ingegneria sociale, il truffatore riesce a ottenere informazioni sensibili o a indurre la vittima ad installare inconsapevolmente malware sui propri dispositivi.

Questi attacchi non si limitano a colpire singoli individui, ma possono compromettere l’intera organizzazione. I dipendenti, inconsapevolmente, possono diventare il punto di accesso per i criminali informatici, mettendo a rischio dati sensibili, informazioni aziendali riservate e risorse finanziarie.

Oltre alle finte proposte di lavoro, esistono altri scenari di callback phishing che possono colpire i dipendenti aziendali:

  • Falsi supporti tecnici: i truffatori si potrebbero fingere tecnici di supporto IT, contattando i dipendenti e chiedendo loro di richiamare un numero per risolvere un presunto problema tecnico. Durante la chiamata, i criminali possono indurre i dipendenti a fornire credenziali di accesso o a installare software dannoso.
  • False comunicazioni bancarie: in questo caso, i cyber criminali si spacciano per istituti bancari, avvisando i dipendenti di presunte attività sospette sui loro conti aziendali e invitandoli a richiamare un numero per verificare. Durante la chiamata, possono sottrarre informazioni finanziarie o indurre i dipendenti a effettuare trasferimenti di denaro.
  • False comunicazioni da fornitori: gli attaccanti si fingono fornitori aziendali, avvisando i dipendenti di presunti problemi con fatture o ordini e invitandoli a richiamare un numero per chiarimenti inducendo i dipendenti a effettuare pagamenti fraudolenti.

 

Misure preventive

Di seguito, un’analisi delle misure preventive essenziali per contrastare il callback phishing:

  • Disporre di sistemi di monitoraggio e risposta attivi 24/7: per difendersi da qualsiasi tipo di minaccia informatica è fondamentale disporre di sistemi di monitoraggio e risposta attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in grado di rilevare e rispondere tempestivamente a eventuali tentativi di callback phishing. Questi sistemi possono monitorare il traffico di rete, rilevare attività sospette e avvisare il personale di sicurezza in caso di emergenza. La capacità di rispondere rapidamente a un attacco può ridurre significativamente i danni e prevenire la perdita di dati sensibili.
  • Formare e sensibilizzare i dipendenti: educare il personale a riconoscere i segnali di allarme del callback phishing, come chiamate inaspettate, richieste di informazioni sensibili e toni di voce urgenti o minacciosi.
  • Verificare l’autenticità: in caso di chiamate o messaggi riguardanti offerte di lavoro non sollecitate, è fondamentale verificare attentamente e attraverso fonti ufficiali l’esistenza e la legittimità dell’azienda coinvolta prima di intraprendere qualsiasi azione.
  • Non divulgare dati personali: è indispensabile evitare di divulgare informazioni personali, documenti riservati o di effettuare pagamenti a interlocutori non verificati o sospetti.
  • Fare attenzione alle richieste urgenti: i truffatori tendono spesso a creare situazioni di apparente urgenza per indurre la vittima ad agire impulsivamente. È consigliabile mantenere sempre la calma e concedersi il tempo necessario per valutare criticamente la situazione.
  • Segnalare tempestivamente alle autorità: qualora vi sia il sospetto di essere stati oggetto di un tentativo di truffa, è necessario segnalare tempestivamente l’accaduto alle autorità competenti, in particolare alla Polizia Postale.

 

In conclusione

La crescente sofisticazione degli attacchi di callback phishing rappresenta una minaccia significativa sia per i singoli individui che per le aziende. La consapevolezza e la condivisione di informazioni riguardo tali modalità di truffa rappresentano strumenti essenziali per prevenire ulteriori vittime e contenere la diffusione di questi fenomeni criminali.

Tuttavia, è fondamentale che le aziende adottino un approccio proattivo alla sicurezza informatica, implementando misure preventive robuste e sistemi di monitoraggio attivi 24/7. Solo attraverso una combinazione di educazione, tecnologia e collaborazione tra le parti interessate sarà possibile contrastare efficacemente questa forma di criminalità informatica in continua evoluzione e proteggere i dati sensibili e le risorse aziendali.

Analisi di Vasily Kononov – Threat Intelligence Lead, CYBEROO